GIOVANNI PASCOLI
Miei Pensieri
di varia Umanità
MESSINA
Vincenzo Muglia — Editore
1903
PROPRIETÀ LETTERARIA
a senso del testo unico delle Leggi 25 Giugno 1865,10 Agosto 1875, 18 Maggio 1882,approvato con R. Decreto e Regol. 19 Settembre 1882.
Catania — Stab. tip. a vap. Cav. S. Di Mattei & C.
Voi sapete che io amo la Sicilia; e non solonel suo cielo e nel suo mare, ma nella sua terra;e non solo nelle sue memorie, ma nel suo presente;e non solo nei suoi ruderi, ma nel suopopolo.
O popolo taciturno e severo! S'arma e nonparla, anch'esso, tutto, come voi, uno.
Chi osservi quanti artefici del bello e scopritoridel vero, col libro, col quadro, con la statua,dalla cattedra, dalla tribuna, dall'officina,onorino fin d'oggi la Sicilia, può indovinarequal fermento agiti l'isola del fuoco. Virum seges.Spunta una gran messe d'uomini, la quale nonfa più rumore dell'erba che cresce. Chè questaè una fantasia di tanti che discorrono del mezzogiorno:darsi a credere che voi altri gesticoliate,chiacchieriate, cantiate continuamente comefolli. Oh! sì! I gesti? Il cenno di Giove cunctasupercilio moventis. La chiacchiera? Il monosillabodel Lacone. I canti? Li ho uditi, nell'altanotte, i vostri canti: flebili melopee che riconduconoal cuore il sogno di ciò che è di là dellamorte; della morte piccola e della morte grande:oltre i millenni della storia e oltre il passato dellanostra vita: tra le colonne abbattute di Selinuntee dentro le nostre domestiche tombe. Qual «dolcezzaamara» in quel canto che voi ripetete cosìbene:
Lu suli sinni va: dumani torna:
si minni vaiu ju, non tornu chiù!
Voi altri siete un popolo che tace. — Oh!oh! — dirà alcuno — tu consenti nel rimproveroche si fa appunto ai siciliani: di tacer troppo,di amare, essi così prediletti dal sole, l'ombrae la tenebra — Ahimè! La mafia... Dobbiamoparlarne? Due parole.
Tristo il silenzio intorno al delitto! Un uomoè calato nel sepolcro prima del tempo. Una famigliapiange senza mai fine. Chè non le è possibilela rassegnazione. Essa non potrà alzar gli occhial cielo, donde viene la rugiada e l'oblio: li giraattorno a sè, gli occhi, per cercare nella terrachi ha presa, a danno infinito di lei, la partedell'«antico uccisore». Tristo allora il silenziodegli altri, se è indifferenza! Orribile, se è compiacimento!Abbietto, se è viltà! Ma se è l'assensodei molti, dato con dolore, al pensiero diquelli infelici, cui nulla ormai può consolare nemmenola giustizia?...
Io ho dovuto fare spesso nella mia vita (alfine, confesso, di non odiare i miei simili) le riflessioniche pongo qui a capo di questo libretto,e ci sono anche in fondo. Mi par bene che si trovinoal principio e alla fine, a mostrare che perme la questione umana è precipuamente morale.Ecco dunque. Dove sono, non dico in Italia manel mondo, quelli che ill