MEZZO SECOLO
DI PATRIOTISMO
SAGGI STORICI
DI
R. BONFADINI
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1886.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Riservati i diritti di traduzione.
Milano. Tip. Treves.
[v]
Caro amico,
A te, che mi precedi negli anni, nell'autoritàe nel sapere, dirigo questo mio volume,che vorrebbe richiamare i vecchi alle vigoroseemozioni della loro giovinezza e radicarenei giovani il rispetto per le anticheoperosità e pei patriotismi antichi.
Apparteniamo entrambi ad un'epoca, in cuila foga del vivere consuma e getta moltopasto all'oblìo. Auguriamoci che non consumialmeno più di quanto produce, e che dall'oblìosi salvi, dov'è possibile, il bene. Dimentichiamopure il male, o piuttosto perdoniamolo.Il perdono è più virile dell'oblìo.
M'è accaduto più volte, scrivendo questovolume, di pensare alle rapide evoluzioni chepossono compiere, sotto la pressura degli interessi,le amicizie politiche.
Noi siamo stati per mezzo secolo accanitiavversari di un Impero, al quale ci legano[vi]ora vincoli d'alleanza, che credo leali e chespero durevoli.
Ciò non mi ha impedito di evocare, comele abbiamo sentite, le impressioni di quel cinquantennioe di tradurle col linguaggio ecolla logica di quegli anni. La storia, a parermio, non si può scrivere che così. Giacchè ifatti perderebbero la metà dei loro veri e deiloro insegnamenti, se si volessero costringerealle stesse metamorfosi che possono subire,e sono libere di subire, le idee. Il rispetto pergli uni non turba l'adesione alle altre. Moltopiù che fra popoli intelligenti nessuna lottapolitica dura mai oltre la scomparsa dellacausa giusta che la rendeva necessaria. E gliItaliani sono un popolo intelligente. Sannolottare al bisogno; ma lottano, secondo i consiglidel Vangelo, perchè il peccatore si converta,non perchè muoja.
In questi pensieri e in questi desiderj sodi averti compagno; e ciò mi lascia sperareche se il mio povero libro avrà censori severi,non gli mancherà l'indulgenza del tuogiudizio. In ogni caso, lo scriverlo e lo stamparlonon mi sarà stato inutile; poichè miavrà permesso di esprimerti pubblicamente,malgrado la tua fiera modestia, il molto beneche penso di te.
Sondrio, 8 marzo 1886.
Tuo aff.
R. Bonfadini.
[vii]
I.
Francesco Melzi e il periodo italiano.
(pag. 1 a 56).
L'unità e la trinità del periodo. — Il Primo Console aMilano. — Le nuove idee. — I nuovi ordinamenti. — Il Comitatodi Governo. — G. Battista Sommariva. — Corrotti ecorruttori. — Carlo Porta e Francesco Melzi. — La Consultadi Lione. — Un'assemblea parlamentare operosa. — L'apogeodi Bonaparte. — Melzi e Talleyrand a Lione. — Una sedutasolenne. — La Repubblica Italiana. — Gli antecedenti di FrancescoMelzi. — Il contino a Parigi. — L'ingresso del Vice-Presidente. — Ilgoverno di Melzi. — La lotta contro l'intrigo. — Igenerali fran