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ALFREDO PANZINI
LA CAGNA NERA — NORA
DA NOVI A PAVIA — PER UN RIBELLE
MILANO
Casa editrice Galli di C. CHIESA & F. GUINDANI
Galleria Vittorio Emanuele, 17-80
—
1896
PROPRIETÀ LETTERARIA
Tip. Luigi di Giacomo Pirola. — Milano, piazza Scala, 6.
ΤΗ ΕΛΠΙΔΙ
Quando mi tornano a mente i miei genitori(adesso si stanno accanto nel cimitero del villaggio)e gli anni della mia giovinezza, allora gliocchi si ricolmano di lagrime.
Ecco: era lassù, da tutte le strade del piano,anche da lontano lo si distingueva il palazzo anticoe quadrato, su in vetta della collina, con iquattro cipressi alti che dentellavano il cielo efacevano la guardia al portone: il portone era adarco con grosse bugne di marmo e di sopraportava una targa; perchè la mia famiglia era nobile:io non sono più niente; ma la mia famiglia,dico, era nobile e di buona razza. La targa[10]portava sul quartiere un bel fiordaliso e il mottocrescet in aevum. Dietro v'era il roseto, ma grande,grande da farne un podere.
— Ma dissodatelo, signor conte — dicevanoal babbo i buoni borghesi del villaggio — dissodatelo;vi verran fuori venti e più sacchi digrano.
Lui sorrideva nei suoi occhi celesti così dolci e:
— Avete ragione, miei buoni amici — rispondeva — cipenserò su, ci penserò.
Ma non ne faceva niente perchè era la mammache non voleva, una delle poche cose che nonvoleva; e anche quando morì lui ed anche il palazzofu coperto da ipoteche (io non ne sapevonulla) il roseto non fu toccato.
— Vecchie ubbìe di aristocratica — diceva lagente —, ci ha le ipoteche anche sui tetti e vuolconservare le rose!
Ma il roseto rimase fintanto che ella visse, lamia santa madre; signorilmente rimase a dispettodelle cipolle e delle patate; ed io lo ricordo tuttovivo e fiammante come una porpora stesa giù peril declive del colle. Era una meraviglia! Venivano[11]anche da lontano a visitarlo, il ros