NICOLÒ MACHIAVELLI

LA MANDRAGOLA

LA CLIZIA—BELFAGOR

A cura di Vittorio Osimo

Disegni di A. Magrini

Formiggini Editore in Genova
1914

Indice

INTRODUZIONE

MANDRAGOLA

COMEDIA DI CALLIMACO E DI LUCREZIA

Per il testo della Mandragola, mi sono attenuto all'edizionecuratane per la Bibliotheca romanica (Strasburgo, J. H. Ed. Heitz,1912) da Santorre De Benedetti. Ne ho però tolto e modificato quellepeculiarità grafiche che già al principio del Cinquecento non avevanopiù alcuna rispondenza nella pronuncia. Per la Clizia, ho seguitol'edizione Italia, 1813. Per il Belfagor, l'edizione di G. A.Gargàni, Firenze, Dotti, 1869.


Canzone da dirsi innanzi alla comedia
cantata da ninfe e pastori insieme.

Perché la vita è brieve
E molte son le pene
Che vivendo e stentando ognun sostiene,
Dietro alle nostre voglie,
Andiam passando e consumando gli anni,
Ché chi il piacer si toglie
Per viver con angoscie e con affanni,
Non conosce gli inganni
Del mondo, o da quai mali
E da che strani casi
Oppressi quasi sian tutti i mortali.

Per fuggir questa noia,
Eletta solitaria vita abbiamo,
E sempre in festa e in gioia
Giovin leggiadre e liete Ninfe stiamo.
Or qui venuti siamo
Con la nostra armonia
Sol per onorar questa
Sì lieta festa e dolce compagnia.

Ancor ci ha qui condutti
Il nome di colui che vi governa,
In cui si veggon tutti
I beni accolti in la sembianza eterna.
Per tal grazia superna,
Per si felice stato
Potete lieti stare,
Godere e ringraziar chi ve lo ha dato.

PROLOGO

Iddio vi salvi, benigni uditori;
Quando e' par che dependa
Questa benignità da io esser grato
Se voi seguite di non far romori,
Noi vogliam che s'intenda
Un nuovo caso in questa terra nato
Vedete l'apparato,
Quale or vi si dimostra;
Questa è Firenze vostra.
Un'altra volta sarà Roma, o Pisa;
Cosa da smascellarsi per le risa.

Quello uscio che mi è qui in su la man ritta,
La casa è d'un dottore,
Che 'mparò in sul Buezio leggi assai.
Quella via, che è colà in quel canto fitta,
È la Via dello Amore,
Dove chi casca non si rizza mai.
Conoscer poi potrai
A l'abito d'un frate,
Quel priore o abate
Abiti il tempio, ch'all'incontro è posto,
Se di qui non ti parti troppo tosto.

Un giovane, Callimaco Guadagni,
Venuto or da Parigi,
Abita là in quella sinistra porta.
Costui, fra tutti gli altri buon compagni
A' segni ed a' vestigi
L'onor di gentilezza e pregio porta.
Una giovane accorta
Fu da lui molto amata,
E per questo ingannata
Fu come intenderete, ed io vorrei
Che voi fussi ingannate come lei.

La favola Mandragola si chiama.
La cagion voi vedrete
Nel recitarla, come io m'indovino.
Non è il componitor di molta fama.
Pur se voi non ridete,
Egli è contento di pagarvi el vino.
Uno amante meschino,
Un dottor poco astuto,
Un frate mal vissuto,
Un parassito di malizia el cucco,
Fien questo giorno el vostro badalucco.

E se questa materia non è degna,
Per esser pur leggieri,
D'un uom che voglia parer saggio e grave,
Scusatelo con questo, che s'ingegna
Con questi v

...

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