LA
VITA ITALIANA
DURANTE LA
Rivoluzione francese e l'Impero
Conferenze tenute a Firenze nel 1896
DA
Cesare Lombroso, Angelo Mosso, Anton Giulio Barrili, Vittorio Fiorini, GuidoPompilj, Francesco Nitti, E. Melchior de Vogüé, Ferdinando Martini, Ernesto Masi,Giuseppe Chiarini, Giovanni Pascoli, Adolfo Venturi, Enrico Panzacchi.
MILANO
FRATELLI TREVES, EDITORI
1897.
PROPRIETÀ LETTERARIA
Riservati tutti i diritti.
Tip. Fratelli Treves.
Dal 1789, quando scoppiò la rivoluzione francese,al 1814, quando, nel giorno d'ognissanti,si riunì a Vienna il congresso che credette diaver restaurato il diritto divino dei re, non scorseroche venticinque anni. Ma la vita di queiventicinque anni fu così intensa e così turbinosa;ma gli avvenimenti che si seguirono e siincalzarono furono tanti e sì vari, ma l'influenzadi Francia su tutta Europa fu sì grande, chequel quarto di secolo appare, anche a chi megliol'abbia penetrato, come uno dei periodipiù interessanti e complessi della storia umana.Or tentare solamente di riassumere in una conferenzaquale sia stata la vita d'Italia, durantequei venticinque anni, e quale la trasformazionesociale determinata dai fatti e dalle idee nuove,mi pare un tentativo così vano e una sì vana impresa,che io non avrei osato di parlare a voi, senon mi fossi lusingato e non mi lusingassi tuttavia,di poter fare, uscendo dal vecchio alveo dellericerche, un tentativo di interpetrazione e di esplicazionedi quei fatti, che finora sono stati, mipare, troppo considerati sotto l'aspetto esterioredella politica e della narrazione, troppo poco nelloro contenuto essenziale.
[268]Perchè la rivoluzione francese operò profondamentein Italia e nondimeno le scosse che viprodusse non furono sì brusche e sì rudi comein Francia? perchè la trasformazione sociale,che in Francia non potè compiersi se non a traversotanto fiume di sangue, parve si compiessein Italia più agevolmente, e non trovò grandiostacoli e non ebbe ad abbattere dighe poderose?perchè invece solo a Napoli l'urto fu più vivo ela scossa più rude?
La rivoluzione francese è contrassegnata dadue grandi fatti: l'abolizione della feudalità e ilsorgere della borghesia, come classe di governo.In Italia, tranne forse a Napoli e in Sicilia, lafeudalità era se non morta, morente, e la borghesiagià in parte padrona del potere politico.La rivoluzione, che ci venne di Francia, non dovettequindi urtarsi contro ostacoli tenaci, nèspezzarli per vincere: ma precipitò un movimento,che già v'era e trasfuse energie e speranze,che non erano forse ancor sorte.
Tutte le istituzioni del passato, quando noi leconsideriamo al di fuori delle nostre credenzepolitiche e delle nostre credenze religiose e lestudiamo nel tempo che furono, ci appaiono nonsolo prive di quelle colpe che si attribuisconoloro d'ordinario, ma necessarie: necessarie perchèfuro