CRONICA
DI
MATTEO VILLANI

TOMO I.


CRONICA

DI

MATTEO
VILLANI

A MIGLIOR LEZIONE RIDOTTA
COLL’AIUTO
DE’ TESTI A PENNA

TOMO I.

FIRENZE
PER IL MAGHERI
1825

[v]

AI LETTORIL’EDITORE
IGNAZIO MOUTIER.

Matteo Villani continuatore della Cronicadi Giovanni è reputato inferiore all’ultimo eper la lingua e per lo stile: ma quanto sia ingiustoun giudizio sì decisivo emesso in varitempi da accreditati scrittori, e sempre ciecamenteripetuto, lo dimostra la medesima operasua, a coloro che si dilettassero di farne unostudio più diligente. L’accusa datagli di diffusoscrittore è tanto essenzialmente falsa, chesembra pronunziata da uomo mal prevenuto, oche non abbia mai conosciuta l’opera che li piacquedi condannare. Ma la cagione primariaper cui pochi fino ad ora si dedicarono a studiarela Cronica di Matteo, è stata certamentela pessima forma con la quale fu sempre pubblicatanelle poche edizioni che ne furon fattefino a questo giorno. La buona volontà d’unlettore paziente si stanca facilmente alla letturad’un’opera condotta senz’ombra d’ortografia,[vi]e che trovi ad ogni passo periodi intralciati,voci fuor di luogo, omissioni d’ogni genere,e dei versi ancora ripetuti, e in tale stato sonole tre edizioni eseguite dai Giunti in epochedifferenti, e che tutte si trovan citate nel Vocabolariodegli Accademici della Crusca. È cosaveramente da deplorarsi con quanta negligenzasiano state impresse nel secolo decimosesto molteopere classiche di nostra lingua. L’esperienzadi fatto mi fece conoscere, che molti editori diopere di classici antichi scrittori, cominciandopoco avanti la metà del secolo decimosesto finoverso la fine di esso, avevano adottato un certoloro particolar sistema di variare a capricciola lezione dei codici antichi, in quei luoghi chediscordavano dalla loro maniera di vedere ed’intendere, sostituendo e togliendo a vicendavoci e talvolta interi periodi, senza altra ragioneche il loro singolarissimo sistema. Questointollerabile abuso di torta critica guastò talmentegli scritti di molte opere classiche, che igiudizi che ne furon fatti di esse da chi s’affidòciecamente alle stampe del cinquecento senzaricorrere ai manoscritti son da tenersi perinesatti e non veri. Quanta verità possa averel’accusa che io do agli editori del cinquecentolo mostrerebbero abbastanza l’edizioni di Giovannie di Matteo Villani eseguite in quel secolo,ma più luminosamente potrò dimostrarlofra qualche tempo, se la fortuna mi concede ilmezzo di dare al pubblico l’opere tutte d’unsommo scrittore, che già da qualche anno m’occupocon paziente studio alla loro emendazione.

[vii]

Lorenzo Torrentino fu il primo a pubblicarein un volumetto, in Firenze nel 1554, i soliprimi quattro libri della Cronica di MatteoVillani, corretti quanto poteva ottenersi in queltempo da una prima edizione di un’opera chesi traeva da antico manoscritto. Filippo e IacopoGiunti stampatori in Firenze, commesseronel 1562 a Domenico Guerra e Giovan Battistasuo fratello stampatori in Venezia l’impressionedella Cronica di Matteo, la quale nongiu

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