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Tristi Amori
Commedia in tre atti in prosa.
1900.
Giuseppe Giacosa.
L'AVVOCATO GIULIO SCARLI.
La signora EMMA.
Il Conte ETTORE ARCIERI.
L'Avvocato FABRIZIO ARCIERI.
Il Procuratore RANETTI.
GEMMA bambina di 5 anni.
MARTA, domestica.
La scena in una piccola Città di provincia.
Questa commedia fu rappresentata la prima volta a Roma dalla Compagnia Nazionale al teatro Nazionale nella stagione di Quaresima 1888.
I diritti di riproduzione, di traduzione e di rappresentazione sono riservati per tutti i paesi, non escluso il Regno di Svezia e di Norvegia.
È assolutamente proibito di rappresentare questo dramma senza il consenso scritto dell'autore. (Articolo 11 del Testo unico, 17 settembre 1882).
Sala da pranzo in casa dell'avvocato Giulio.
EMMA e FABRIZIO.
EMMA siede davanti al caminetto, pensosa. FABRIZIO entra dallo studio, si guarda attorno, viene non avvertito fin dietro di lei, le prende la testa fra le mani, la rovescia verso di sè e la bacia sulla bocca.
Mi fai morire!
Dimmi che mi ami; dammi il buon giorno con unaparola d'amore! Dimmi che mi ami.
Ti amo.
Dimmelo ancora.
Ti amo, ti amo, ti amo! Sei venuto, sono contenta.
Non mi aspettavi?
Ti aspetto sempre!
Stamane non dovevo venire così presto in studio. Ipassi mi ci hanno portato. Ogni giorno mi dico:non l'ho mai amata tanto! Sono salito. Non speravodi vederti, volevo essere un momento nella casaove tu sei. Ma poi Giulio discorreva nel suogabinetto, non s'è accorto di me: ho sentito quiil tuo passo tranquillo e lento…. Come seibella!
Mi vuoi bene?