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I VIAGGI DI MARCO POLO

MARCO POLO
(Da un dipinto della Scuola Veneta contemporaneadel grande viaggiatore)

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GIULIO VERNE

I VIAGGI DI MARCO POLO

UNICA VERSIONE ORIGINALE
FEDELMENTE RISCONTRATA SUL CODICE MAGLIABECCANO
E SULLE OPERE DI CHARTON

per cura

DI

EZIO COLOMBO

Volume Unico


MILANO
SERAFINO MUGGIANI e COMP.
Via Unione, N. 11, 13.
1878


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Proprietà Letteraria

Tip. Guigoni.


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I VIAGGI DI MARCO POLO[1]

CAPITOLO I.

Interesse dei mercanti genovesi e veneziani nel promuoveredelle esplorazioni nel centro dell'Asia.—Condizione dellafamiglia Polo a Venezia.—I due fratelli Niccolò e MatteoPolo.—Vanno da Costantinopoli alla corte dell'Imperatoredella China.—Loro ricevimento alla corte di Kublai-Kan.—L'Imperatoreli nomina suoi ambasciatori pressoil papa.—Loro ritorno a Venezia.—Marco Polo.—Partecol padre Niccolò e lo zio Matteo per la residenzadel re tartaro.—Il nuovo papa Gregorio X.—La relazionedi Marco Polo scritta in francese, sotto suo dettato,da Rusticano da Pisa, (dal 1253 al 1324).

I mercanti genovesi e veneziani non potevanorimanere indifferenti alle esplorazioni che arditiviaggiatori tentavano nell'Asia centrale,l'India e la China. Essi comprendevano che questecontrade offrirebbero in breve un nuovosfogo ai loro prodotti, e che, d'altra parte, utili[Pg 6]immensi si ricaverebbero dall'importazione inOccidente di mercanzie di fabbricazione orientale.Gl'interessi del commercio dovevano quindilanciare dei nuovi cercatori sulle vie delle scoperte.Queste furono le ragioni che deciserodue nobili veneziani ad abbandonare la loropatria ed a sfidare tutte le fatiche e tutti i pericolidi quei perigliosi viaggi, allo scopo d'estenderele loro relazioni commerciali.

Questi due Veneziani appartenevano alla famigliaPolo, la quale traeva origine da Sebenico,in Dalmazia, ed erasi stabilita sino dal 1033 inVenezia. È nel secolo XIII che noi troviamoquesta famiglia divisa in due rami; uno deiquali abitava nella contrada di San Felice, l'altroin quella di San Geremia.

I Polo di San Felice, datisi già da più anni alcommercio, avevano in esso trovata larghissimafonte di ricchezze, che aveanli posti a livellodelle famiglie patrizie di Venezia.

Nel 1260, i fratelli Niccolò e Matteo o Maffio,[Pg 7]figliuoli di Andrea, che già prima del 1250avevano stabilito un banco a Costantinopoli,terra più veneziana che greca dopo l'impresadel Dandolo<

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