DELLA SCIENZA MILITARE


LUIGI BLANCH

DELLA SCIENZA MILITARE

A CURA
DI
AMEDEO GIANNINI

BARI
GIUS. LATERZA & FIGLI
TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI
1910


PROPRIETÀ LETTERARIA
NOVEMBRE MCMX — 26149


DELLA SCIENZA MILITARE

CONSIDERATA NE' SUOI RAPPORTI
COLLE ALTRE SCIENZE E COL SISTEMA SOCIALE


DISCORSI NOVE


[3]

PREFAZIONEA QUESTA SECONDA EDIZIONE

Se a questa seconda edizione aggiungiamo una prefazioneinvece di un avvertimento, come facemmo prima, crediamonecessario dar conto ai nostri lettori delle ragioni che ci hannociò consigliato, e dire che cosa in essa ci siamo proposti. La ragioneprincipale che ci ha determinato a mettere una prefazioneinnanzi al nostro lavoro, deriva particolarmente dai giudizi deigiornali militari stranieri, da alcune opere e da alcune opinionidi celebri personaggi e competenti giudici, i quali ci hanno spintoa modificare, per effettuarlo quando che fosse, il disegno cheindicammo nell'avvertimento pubblicato in testa della prima edizione,e che è di dare un piú largo sviluppo al nostro lavoro,trasformandolo in una storia della bellica scienza consideratasotto l'aspetto da noi prescelto. Ancora indicammo quali subbiettimeritavano di essere piú svolti e piú completamente postiin luce di quello che erano nei Discorsi. Dicemmo infine cheper imprendere questo nuovo lavoro avremmo aspettato la criticaper trarne profitto, ed alcun incoraggiamento per istabilire fermamenteil nostro proposito. L'indulgenza benevolente con chehanno trattato il nostro lavoro i vari giornali italiani, lo Spettatorefrancese, il Giornale militare di Prussia, i generali Jominie Oudinot, lo Zambelli ed altri autori e giornali di cui abbiamomediate e non dirette notizie, fa che profittando anche dellecritiche urbanissime e limitate che ci si sono fatte, ci siamodeterminati a continuare il lavoro intrapreso. Ma due metodi cisi offrivano; e in prima quello enunciato nell'avvertimento, cioèdi servirci del lavoro fatto per prima bozza e dargli un tale[4]sviluppo che ogni discorso divenisse un libro, e l'opera tuttanon un saggio sulla storia della scienza ma la storia della scienzanel suo senso compiuto. Questo modo però di trattare il subbiettoci parve che avesse un difetto essenziale, che sorgevadall'aspetto sotto cui consideravamo la storia militare. Infattinoi la consideriamo come espressione della societá, e perciòcredemmo dover in essa e per essa scovrire le condizioni dellasocietá e lo stato del suo scibile, cioè tutto ciò che il gradodi civiltá di un popolo costituisce. Ora niun dubbio vi è cheper tesserla come storia sotto questo aspetto, bisognava farconoscere lo stato delle scienze esatte e naturali. Era anche piúnecessario di dare alle scienze morali, come la legislazione,l'economia pubblica, la filosofia e la letteratura, uno sviluppocorrispondente alla loro importanza, per la tesi che sosteniamoe per il nesso e le moltiplici relazioni che sono tra esse e lascienza della guerra; perché u

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